Si può osservare facilmente seguendo il corso di un'impresa durante gli anni. Il logo dei grandi brand, quelli popolari in tutto il mondo per intenderci, sono soggetti a saltuarie rivisitazioni e questo, non è un mistero. Google, Coca Cola, Burger King, FedEx, sono tutte aziende che nel corso della loro esistenza, hanno dato particolare attenzione ai segni che le rappresentano.

A volte, facendo un confronto, il cambiamento è così poco accennato che il più delle volte, qualcuno potrebbe affermare che sia non rilevante. Ma mutare anche solo un carattere, è un'evoluzione di tutto rispetto dato che stiamo parlando del biglietto da visita di una multinazionale.

La formula di questi "simboli", in senso semioticamente stretto della parola, è quella di riuscire a trasmettere cosa il pubblico dovrebbe aspettarsi a contatto con determinate entità commerciali. E questo, è uno scambio di informazioni che un buon logo dovrebbe fornire nel giro di una fugace occhiata. Da questo punto di vista, il marchio di un brand non diventa solo un'icona da applicare alle etichette dei prodotti in vendita ma un vero e proprio biglietto da visita da recapitare a potenziali clienti e nuovi profitti.

Logo: il biglietto da visita delle grandi multinazionali

Le compagnie attribuiscono un tale potere allo studio e all'evoluzione del proprio logo, al punto da investire grosse cifre nella progettazione grafica degli stessi. Nel 2008, Pepsi ha speso la non-indifferente cifra di un milione di dollari nell'adattamento del suo logo.

Lo studio pubblicitario, come dimostra l'immagine sottostante, ha sviluppato un disegno che solo apparentemente è uguale al primo. Nel secondo logo vediamo un forte richiamo visivo al simbolo dello  Yin e dello Yang, il campo magnetico terrestre e il rinascimento. L'azienda sta comunicando che si appresta a una nuova era, più bilanciata, dinamica e con un occhio di riguardo alla positività.

Esempio logo di Pepsi

In un saggio critico di Jean Marie Floch, si parla de "la guerra dei loghi" fra Apple, IBM e successivamenteMicrosoft. Si parla di loghi con un certo rispetto e non a caso. Alla nascita delle compagnie, i rappresentanti grafici delle compagnie erano:

Esempio logo di Apple

Logo di IBM

Floch descrive il logo della IBM come pesante e massiccio, fortemente ancorato a un'idea di stabilità e sicurezza. Quello della Apple, invece, era troppo elaborato e quasi fuorviante.

Proprio per questo motivo, la compagnia fondata da Steve Jobs capì che doveva vestirsi di uno stendardo al passo con i tempi e i desideri aziendali. Nel 1977, la Apple sviluppò questo marchio:

Restyle del logo (Apple)

Il logo adesso è più vivace, con una disposizione cromatica non casuale: i colori caldi fanno in modo che l'attenzione ricada laddove la mela è stata morsa. Il peccato originale? Non è casuale.

L'anticonformismo si percepisce da ogni lato di questa elaborazione; è giovane, vivace e non passa inosservata. Una soluzione compressa in 4 cm di pura estroversione.

Nel frattempo, IBM si dedica ad altro e sparisce dal mercato dei computer. Dagli anni '90, l'antagonista di Apple è Microsoft che approda nella battaglia con un'alternativa giovane, dinamica e colorata, esattamente come il suo rivoluzionario sistema operativo.

Restyle del logo (Microsoft)

Qui, la compagine di Jobs risponde con la strategia che era stata di IBM qualche generazione prima: "Windows sarà anche veloce e innovativo ma noi siamo stabili e affidabili". Ecco che il logo di Apple diventa essenziale e monocromatico.

Restyle logo (Apple)

Più di recente, altri giganti hanno dimostrato la loro dipendenza nei confronti del logo; Google, per esempio, ha abbandonato l'idea dei caratteri eleganti che ha accompagnato il suo marchio fino ai primi anni del 2000. La sua nuova veste, quella che oggi tutti noi conosciamo, è una forma più tondeggiante, adatta per dispositivi mobili con piccoli schermi.

Restyle logo (Google)


Il messaggio in bottiglia

Insomma, stiamo parlando di facilità, intuizione. Caratteristiche imprescindibili da un mondo in cui internet è ovunque e forse, anche di più. E' un po' come se durante le loro riunioni, i vertici della grande G abbiano detto: "il mondo sta cambiando e il nostro motore di ricerca deve seguire questo trend, dobbiamo far capire ai nostri utenti che possono fidarsi di noi".

Dove vogliamo andare a parare non è difficile: il logo non è importante solo perché è il mezzo di identificazione più rapida di un'azienda ma anche e soprattutto, per il motivo che attraverso questo strumento siamo in grado di veicolare un messaggio che può influire il presente e il futuro dell'attività.

Ad oggi, non investire sull'elaborazione di un buon logo può inficiare notevolmente sulla visibilità del proprio brand. Sarebbe cosa buona e giusta, pensare di affidarsi a degli specialisti qualora non si dispongano di risorse auto-sufficienti al compito.


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